http://www.oggi7.info/platform/2007/10/11/357-le-scelte-di-camilla)
Ogni
lettore può, nel nuovo romanzo di Nivessa Rovedo Hatskley, suggerire alla
protagonista (in iUniverse) la strada da intraprendere
V icenda aperta ad ogni conclusione,
letteralmente, quella della Camilla Delibris protagonista dell'ultimo romanzo
di Nivessa Rovedo Hatsley. Non solo, e non tanto, perché, in fondo, ogni
esistenza naturalmente è un mistero, poi perché, volutamente, l'autrice davvero
lascia "aperta" la conclusione di questa sua storia. In un mondo
"di piazza" come quello di internet, ognuno - considera la Rovedo
Hatsley - può entrare, influire e quindi aver diritto anche a modificare le...
vite altrui. Non è forse l'internet, in chiave super tecnologica, quello che
una volta era il vicolo dove ogni comare riusciva a ficcare il naso nelle
faccende degli altri? «The Lively Life of Camilla Delibris, the
Librarian» (pp. 81, iUniverse, New York, 2007, $ 9.95) diventa così
una sorta d'esercizio letterario non solo per la scrittrice ma per chiunque lo
legga (www.iuniverse.com),
e che, per l'appunto, può poi "votare" per la soluzione che più
dovesse sembrare appropriata per la protagonista.
Procediamo, per miglior
chiarezza, con ordine, proprio seguendo la linearità delle considerazioni e
della narrazione della Rovedo Hatsley. Camilla ha un suo innegabile background
culturale di matrice mediterranea, è una dei nostri si potrebbe dire, e come
tale ha molti dei nostri dubbi, delle nostre esitazioni, delle nostre attese.
Il cognome suo è già tutto un programma, e aiuta a chiarirne meglio e subito
l'anima: è una creatura letteraria, fatta di libri, educata da libri,
innamorata di libri e il suo impiego quale bibliotecaria in un piccolo centro "upstate"
Manhattan sembra la classica ciliegina sulla sua torta esistenziale, di donna e
di professionista.
Il suo è tutto un confrontarsi
poi, paziente e cosciente, con altre realtà culturali autoctone o arrivate lì
prima nel tempo (soprattutto irlandesi), nella cittadina in cui ella ora si
trova a vivere. I soliti incontri-scontri, asserizioni-innuendo che danno sale
ai suoi giorni e l'animano ad affrontar le difficoltà quotidiane con ottimismo
e con una sana dose d'umorismo.
Giovane, Camilla, lo è, intelligente
pure e, s'intuisce, anche abbastanza avvenente per quanto riguarda il suo
aspetto fisico. Upstate New York - dopo una parentesi della protagonista a
Brooklyn e un flirt con Chris (erede di un famoso ristorante continuamente
riempito di canzoni italiane oltre che di cibo peninsulare) - arriva anche
il... destino, mediatore l'attraente Massimo, che la invita a seguirlo a Roma.
Il solito bivio: che fare? Restare alla New Pastures Public
Library con... William? Tornarsene a
Brooklyn e mettere su casa con la vecchia ma ancora... ardente fiamma Chris?
Seguire Massimo a Roma? Tre soluzioni, tre uomini, tre diversi modi di poter
vivere poi il resto della vita. Ciascuno per sé definitivo, ciascuno escludente
gli altri.
E' a questo punto che ogni
lettore, a suo modo, può intervenire scrivendo il resto della vita di Camilla.
Storia tuttavia d'emigrazione,
per concezione e resa, un narrare tranquillo e scevro di retorica questo della
Nivedo Hatsley (friulana d'origine), in bilico tra realtà ora autobiografiche ora
fantastiche, che intrattiene, diverte e si lascia leggere con buona
partecipazione. Non resta però che un dovere, alla fine, per il lettore:
suggerire a Camilla il da farsi; ma ciò comporta, d'altro canto, che ciascuno,
per le conseguenze a venire, s'assuma ovviamente le sue buone...
responsabilità.